Quando si ammira un paesaggio, si vede la forma aggraziata ed elegante di un salice piangente. I suoi lunghi rami verdi e penduli riflessi magari in uno specchio d’acqua, ondeggiano dolcemente a ogni piccola brezza regalando emozioni uniche. Per farlo crescere bene, una buona potatura è tuttavia fondamentale.
Sebbene cresca rigoglioso in terreni molto umidi, il salice piangente (Salix babylonica) può anche essere utilizzato come schermo in aree più asciutte e aperte, ricevendo annaffiature regolari per evitare la caduta delle foglie in caso di siccità. Queste ultime appaiono strette e di forma lanceolata, con la punta allungata e il margine seghettato.
Inoltre misurano 1,5-2,5 cm di larghezza e 6-12 cm di lunghezza, con un picciolo che oscilla tra 0,5 e 1,5 cm. La parte superiore è di colore verde, mentre quella inferiore presenta sfumature azzurre che in autunno si trasformano in un giallo dorato.
Il salice piangente è un albero a crescita rapida che trae beneficio da una buona manutenzione specie nei suoi anni di formazione. Una corretta potatura è preferibile dunque pianificarla quando è ancora giovane, poiché l’operazione risulta più semplice.
Tale intervento sviluppa una buona struttura e consente alla pianta di rimanere forte e sana fino alla vecchiaia. L’obiettivo inoltre è di farlo sviluppare bene nella parte centrale che diventerà poi in seguito il tronco principale.
Rimuovere tutti i rami che crescono troppo vicini tra loro, serve anche per consentire a più aria e luce di penetrare, il che è essenziale per mantenere la salute dell’albero e la sua accattivante forma estetica.
Il salice piangente dovrebbe essere potato solo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ossia quando è nel suo periodo dormiente. Questo perché la pianta, come la maggior parte degli alberi, rilascia linfa durante il suo periodo di crescita attiva.
Tra l’altro quando la linfa è esposta attrae insetti, che portano con sé spore fungine e batteri, causando diverse malattie. Naturalmente, se ci sono rami secchi o spezzati che rappresentano un pericolo, possono essere rimossi con attenzione in qualsiasi momento.
La potatura risulta preziosa anche per creare spazio sotto la chioma dell’albero e può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno, anche se solitamente è necessaria in primavera, estate e autunno. Per ottemperare a ciò, è opportuno munirsi di strumenti adatti, di buona qualità e senza ossidi.
Per eseguire una corretta potatura del salice piangente è importante disporre di strumenti appropriati. L’utilizzo di seghe e cesoie sono tra quelli maggiormente adatti per soddisfare tale esigenza.
Indipendentemente dalla scelta, è sempre opportuno controllare gli utensili affinché siano in buone condizioni. In questo frangente sono almeno tre le operazioni da eseguire, con in primis quella di eliminare la sporcizia incrostata e soprattutto gli ossidi e le ruggini.
Per procedere correttamente, basta usare una spazzola di plastica oppure di ottone. In secondo luogo va curata l’affilatura che è importante in quanto deve garantire un taglio netto dei rami, quindi senza il rischio di ottenerlo sfibrato o schiacciato.
Per affilare le lame degli utensili da potatura di un salice piangente, si può optare per la pietra corindone oppure per un acciaino. Una volta completato l’intervento di manutenzione di questi strumenti, conviene prima pulirli con alcool etilico e poi lubrificarli utilizzando oli o grassi specifici.
La potatura del salice piangente per essere eseguita correttamente richiede dei passi ben distinti:
Quando si effettua la potatura salice piangente, bisogna evitare errori comuni. Molte persone infatti spesso optano per un intervento eccessivo facendogli perdere la sua caratteristica sagoma.
Da ciò si evince che tecniche appropriate sono fondamentali per garantire all’albero salute e forma. Commettendo il suddetto sbaglio, si rischia tra l’altro di comprometterne il modello di crescita e il tempo di recupero strutturale.
Se tuttavia questa operazione è stata eseguita inavvertitamente, esperti botanici per il ripristino della tipica forma del salice piangente, consigliano di provvedere all’innesto di rami e di utilizzare dei pali di sostegno.
La potatura salice piangente è fondamentale per mantenere l’arbusto sano, bello e con la sua accattivante forma. Per eseguire l’operazione ed ottenere tali benefici, bisogna procedere utilizzando strumenti di qualità per evitare lesioni.
Ovviamente in base al tipo di albero ci sono periodi da rispettare per la potatura. Se ad esempio si tratta di quello in gergo noto come cavatappi, l’intervento va effettuato a fine inverno o all’inizio della primavera prima che inizi la nuova crescita.
Nello specifico si inizia rimuovendo i rami morti, quelli danneggiati oppure incrociati. Se invece la pianta sta diventando troppo grande, conviene tagliare selettivamente le parti esterne al fine di controllarne le dimensioni e mantenerne una bella forma.
Se hai necessità di potare il tuo salice piangente, puoi rivolgerti ad Alberomania. Disponiamo degli strumenti e delle qualifiche necessarie per mantenere i tuoi alberi e il tuo giardino sempre verdi ed in salute.
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I salici piangenti sono un’aggiunta versatile e incantevole a qualsiasi paesaggio; infatti, indipendentemente se si opta per un esemplare con una graziosa curva con fogliame dorato o di tonalità variegata, la potatura è fondamentale per farli crescere in buona salute e in modo accattivante.
Con il loro amore per l’umidità e la natura adattabile, questi alberi e arbusti possono tra l’altro prosperare in una varietà di ambienti, anche se prediligono climi temperati e suoli umidi. In ogni caso offrono bellezza e interesse tutto l’anno.
Seguendo i suggerimenti sin qui elencati, scegliendo la varietà giusta, piantando con cura e mantenendo il salice con potature e attenzioni regolari, è possibile coltivarne uno sano e vibrante e in grado di garantire un tocco di stravaganza e meraviglia a qualsiasi contesto verdeggiante.
Pubblicato il: 9 Dicembre 2024 in categoria: Potatura
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